Farsi i dread: tutte le tecniche

Farsi i dread: tutte le tecniche

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Le tecniche per farsi i dread sono tante, spesso usate in combinazione. In questo articolo vedremo quelle principali nel dettaglio, con disegnini esplicativi e foto di esempi.

Consiglio: dai un’occhiata alla sezione FAQ (domande frequenti) se non l’hai già fatto, perchè ci sono info preziose. Tra le domande frequenti: Posso farmi i dread se ho i capelli lisci? E se voglio dread molto fini? Quanto lunghi devono essere i capelli per farsi i dread? Quanto costa farsi i dread? Ecc…

NB: questo articolo offre la possibilità di imparare a farsi i dreadlocks da soli. Però, come con tutte le cose, non aspettarti di “nascere imparato”. I dread maker sono i professionisti specializzati in dreadlocks, e i loro lavori riflettono spesso un’esperienza di 5, 10 anni, o più. Se vuoi dread “perfetti”, non hai tempo da perdere e vuoi investire qualche soldo, rivolgiti a un professionista. Qui c’è la mappa interattiva dell’Italia per localizzare quello più vicino a casa tua.

Formazione autonoma vs creazione manuale

Le tecniche per fare i dread si dividono in due principali categorie: il metodo di formazione autonoma (free-form locks) e i metodi di creazione manuale (ce ne sono diversi, li vedremo tra poco).

La differenza tra il metodo a formazione autonoma e quelli di creazione manuale è che se i metodi a creazione manuale sono usati bene, i dread sembreranno da subito dread maturi all’occhio inesperto. Con la formazione autonoma, invece, avremo il casino più totale sulla testa per settimane, mesi o perfino anni. In più, con i metodi di creazione manuale potremo decidere lo spessore dei dread, mentre con il metodo a formazione autonoma i capelli decideranno per sé in quanti di loro dreaddarsi (ricordandoci che tenderanno sempre a ingrossarsi nel tempo, quale che sia il metodo…).

In genere si sceglie una oppure l’altra categoria, anche se c’è gente che usa la formazione autonoma per iniziarsi i dread, e le tecniche di creazione manuale per accelerare il processo di compattazione o per rifare le radici man mano che crescono.

Da ricordare è che entrambe le categorie sul lungo termine porteranno ad avere bei dread, le differenze sono soprattutto nel breve termine, e spesso è difficile capire quale tecnica è stata usata guardando dread completamente maturi.


Per iniziare: cosa sono le sezioni?

Le sezioni sono il punto chiave per tutti i tipi di dread.

Sezione: la parte di scalpo da cui nascono le radici dei capelli che formano la singola ciocca o dreadlock. La divisione delle sezioni è importantissima: se le radici dei capelli si mescolano tra diverse sezioni, i dread di ognuna di queste sezioni tenderanno a unirsi. Quindi, la linea di pelle tra due diverse sezioni dev’essere più pulita possibile.

Vediamo adesso le tecniche di “loccaggio”. La prima distinzione come abbiamo già detto è tra la formazione autonoma e la creazione manuale, due metodi completamente diversi.

Farsi i dread: il metodo a formazione autonoma

Novità: il video sui freeform locs è online!

I dread a formazione autonoma (“free form locks”, o del metodo “organico”) sono quelli dei veri Rastafariani, il cui credo prevede che i capelli vengano lasciati al naturale.

Questo è tutto: non ci si taglia né pettina più i capelli, e voilà! Avremo i dreadlocks. Però le sezioni non verranno perfette, e il processo di maturazione sarà più lungo e tortuoso. I dread a formazione autonoma resteranno per mesi molto bizzarri, con strane pance, ciuffi e cerchi di capelli liberi qua e là. Su alcune parti della testa i dread faranno presto a formarsi mentre su altre ci metteranno mesi.

Con questo metodo, prima di avere dread dall’aspetto compatto, possono passare poche settimane oppure ANNI! Per velocizzare il processo, vediamo le cose da fare e da non fare.

Da fare: l’idea migliore per aiutarli a compattarsi è usare le tecniche a creazione manuale che vedremo tra poco, in particolare il palm-rolling (amato anche dai tradizionalisti) e il crocheting (odiato dai tradizionalisti). In più puoi bagnarli con acqua salata, seguendo le istruzioni su questo articolo (vai al punto 7: consigli extra). Da non fare: qualcuno sceglie di non lavarsi in modo che il sudiciume li compatti (bleah) oppure di lavarsi i capelli con il sapone tipo Marsiglia (non lavarti la testa col sapone, non farlo!). Anche da NON fare: mettersi in testa prodotti venduti come specifici per compattare i dread, come cere e gel. Stai lontano da cere e gel come se fossero Satana, se non vuoi che la testa ti pesi, puzzi e pruda, e che ci metta una giornata intera ad asciugarsi.

Dico questo per esperienza. Ho conosciuto almeno cinque o sei persone che hanno usato il metodo a formazione autonoma. Posso dirti che l’esperienza è sempre diversa tra persona e persona! Una di loro ha ottenuto i dread in poche settimane, lavandosi i capelli con il sapone (non proverei). Una ci ha messo un paio di mesi smettendo di lavarsi la testa (bleah), mentre altre 2 hanno avuto il casino più totale in testa per un paio d’anni o forse più, ma erano contente (e bellissime!) così. Gira e rigira, ogni scelta sembra buona!

Ed ecco una raccolta di 11 testimonianze, che mostrano quanto i freeform locs siano diversi da persona a persona:

Le sezioni con il metodo a formazione autonoma

Usare questo metodo significa lasciare che le sezioni si formino da sole. Verrebbe da pensare che si formino a caso, tutte mescolate tra loro, e invece no! Ho sistemato i dread a 2 persone con free-form locks e sono rimasta sorpresa da come le sezioni si erano create in modo abbastanza preciso! Solo in 2 o 3 punti erano il macello completo che mi sarei aspettata.

Certo non vengono perfette. Sembreranno delle mappe di isolotti. Alcuni dread verranno giganti mentre altri rimarranno mini ciuffetti sparuti. Con il passare delle settimane, dei mesi e degli anni, i dread cambiano, si sviluppano, e i ciuffetti troveranno un dread a cui attaccarsi.

I dread “free form” possono essere molto belli. Te li consiglio se vuoi affrontare il potenziale sbatti delle sezioni che si mischiano e l’aspetto funky dei tempi di maturazione. Una cosa importante di cui stare attenti è che non si inglobino troppo tra loro:

Farsi i dread: tutte le tecniche - Dreadhead Italia - coda di castoro
Non credo che il fotografo abbia avuto il consenso del fotografato, perdonatemi se vi sembra offensivo. Copyright Robiirobii / CC BY-SA (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)

Durante questo metodo è una buona idea prendere le diverse ciocche e dividerle, allontanandole con le mani. Eventuali radici finite nelle sezioni sbagliate verranno così strappate e divise. Certo, non è piacevole, ma se i dread “free form” non vengono divisi, il rischio è di ottenere le code di castoro. Poi per carità, se ti piace il mega dread vai per la tua strada!

Farsi i dread: i metodi di creazione manuale

Questi sono i metodi usati dai dread maker professionisti. Per tutti i metodi a creazione manuale, la prima cosa da fare è dividere i capelli in sezioni. Per farlo puoi servirti di un oggetto appuntito, l’ideale è un pettine a coda.

Novità: il video su questo argomento è online!

Come dividere le sezioni

Normalmente si cerca di fare sezioni di dimensioni simili, ma non è necessario: l’importante è che siano più definite possibile. In un lavoro ben fatto, le radici non devono mescolarsi tra sezioni. Esistono almeno 4 stili di sezionamento molto diffusi. I layout più comuni ed efficaci sono quello a mattoncini (stile#1) e quello a squame (stile#2):

Farsi i dread: tutte le tecniche - Dreadhead Italia - le sezioni
Layout a mattoncini a sx e layout a squame a dx, visti da dietro. Il layout a mattoncini è il più facile tra i 2, mentre il layout a squame offre un risultato dall’aspetto meno artificiale, perchè non ha linee rette.

Nota: questi layout sono illustrati un po’ meglio nel video linkato sopra.

C’è un layout ancora più facile, il più usato dai principianti, ed è il layout a scacchiera (stile#3), con linee verticali continue. È normalmente sconsigliato perchè lascerebbe visibili le linee di pelle verticali attraverso la testa. Con i layout a mattoncini o a squame, invece, c’è sempre un dreadlock che copre la sezione dei 2 dread sotto di lui.

Farsi i dread: tutte le tecniche - Dreadhead Italia - le sezioni 2
Il layout a scacchiera a molti non piace, ma di certo è molto facile da fare. Ho trovato questa foto su Wikimedia, è il lavoro di un ragazzino tedesco non professionista.

Nota: sembra che fare le sezioni regolari, con tutto il perimetro a una distanza simile dal centro, aiuti il dread a mantenersi tubolare e non appiattirsi. Il peso del dread inoltre sarà meglio distribuito su una sezione regolare. Esiste anche la sezionatura a triangoli ma il peso non è ben distribuito. Se scegli i mattoncini cerca di mantenerli abbastanza quadrati, e se scegli le squame saranno abbastanza regolari a parte la punta.

Il quarto stile per sezionare è quello di prendere una ciocca alla volta, a caso, dividerla bene dal resto dei capelli e trasformarla in dread prima di passare alla sezione successiva, anche quella scelta a caso. Il tutto tenendo il resto dei capelli ancora da dreaddare separato con un elastico o un fermacapelli. Lo chiameremo il layout a caso (stile#4). Questo metodo offre un risultato un po’ più organico ma è consigliato per persone che hanno già un minimo di esperienza.

Le sezioni che mi sono fatta quando mi sono dreaddata la testa sono grandi circa 2cm per lato, qualcuna è più grande. Ho usato il layout a mattoncini (grossomodo…). Però ogni mia sezione è diversa: essendomi sezionata tutta la testa da sola, farle grandi uguali sarebbe stato impossibile, e mi piaceva l’idea di avere dread di dimensioni diverse.

Man mano che si dividono le sezioni, ogni ciocca va fermata con un mini elastico per treccine, come quelli venduti da DreadLab (clicca per vederli). Ricordatevi di togliere l’elastico quando iniziate a lavorare su una ciocca. Quando mi sono fatta i dread da sola ho lasciato su gli elastici, pensando di aiutare i dread a rimanere divisi. Però così facendo le radici dei dread mi sono venute molle, arrotolate in modo strano.

La mia esperienza con le tecniche di creazione manuale

Quando mi sono fatta tutta la testa da sola non avevo la minima esperienza, adesso a distanza di 15 mesi ho lavorato molto sui dreadlocks sia miei che altrui e ho migliorato un po’ la mia conoscenza delle tecniche.

Mi sono fatta i dread usando tutte e 4 le tecniche di creazione manuale che ti sto per spiegare. Per prima cosa mi sono sezionata tutta la testa con il layout a mattoncini (anche se certe zone sembrano più un Tetris che mattoncini) e poi ho iniziato a lavorare su un dread alla volta, finendone uno e iniziandone un altro.

Ho iniziato ogni dread con la tecnica del twist&rip, per compattare bene le radici; poi sono passata al back-combing, mescolando un po’ back-combing e twist&rip su tutta la lunghezza della ciocca. Quando tutta la ciocca era bella cotonata ho dato una bella passata di palm-rolling e per finire ho compattato tutto con l’uncinetto. Ho fatto 2 o 3 sedute nel giro di qualche giorno, mettendoci l’equivalente di una giornata dal sezionamento fino al risultato finito.

Se ti va, guarda il video che ho fatto a quel tempo, in cui parlo della mia esperienza e sfoggio i dread appena nati:

Non serve usare tutte e 4 le tecniche, ma ho notato che in genere tutti scelgono almeno una tra twist&rip e il back-combing e sempre il palm-rolling. Il crocheting è controverso e a molti non piace. In particolare i tradizionalisti vedono la tecnica dell’uncinetto come un’eresia perchè non è abbastanza punk o abbastanza Rastafari (infischiatene se puoi). Adesso vediamo le 4 tecniche nel dettaglio.

Primo metodo: twist&rip (arrotola&strappa)

Twist&rip significa arrotola&strappa. Si prende una ciocca, la si libera dall’elastico, la si arrotola di un giro su sé stessa (non importa in che direzione) tenendola con le dita abbastanza distanti dalla radice. Poi si divide la ciocca in due, mantenendola arrotolata, e si “strappa” una delle due parti tirandola verso l’alto, mantenendo l’altra parte distesa verso il basso. Poi si arrotola di nuovo e si ripete. Siccome un video vale più di mille parole, potete guardare la dimostrazione su questo video di Stephi Lee (guarda dal minuto 1:50). Lei sta usando extensions per la dimostrazione, perchè in testa ha già i dread.

Tieni conto che Stephi Lee non fa un gran bel lavoro con le sue sezioni. Questo probabilmente perchè sa già che si disferà i dread nel giro di poco. Se hai intenzione di tenerli a lungo metti un po’ di impegno nel fare le sezioni.

Secondo metodo: back-combing (pettinare contropelo)

Farsi i dread: tutte le tecniche - Dreadhead Italia - backcombing
Esempio di backcombing – foto trovata su Wikimedia, sempre dello stesso ragazzino tedesco di cui prima e NON di un professionista. Purtroppo non ho capelli normali su cui farvi vedere il backcombing e dobbiamo accontentarci di quello che trovo X-D

Per questo step serve uno strumento essenziale: il pettinino di metallo anti pidocchi, oppure un pettinino apposta per i dread, come quello in bambù di Raw Roots (ottimo e resistente perché non è di plastica!). Essenziali i denti in metallo. Vedrai, usandolo, che si storceranno a lungo andare, ma un pettine di buona qualità durerà di più di quello made in china.

Semplicemente prendete questo pettinino e pettinate la ciocca contropelo, per “cotonare” bene i capelli.

Non esagerare con il backcombing, perchè rischierai di formare una pancia a metà dread. Una buona idea è continuare ad alternare back-combing e twisting&ripping, per cotonare e compattare bene bene i capelli.

Quando saranno ben cotonati e compattati passeremo alla tecnica successiva:

Terzo metodo: palm-rolling (rollare la ciocca tra i palmi delle mani)

Questo metodo è già spiegato nel titolo. Prendi la ciocca tra le mani, e tenendo le mani rigide sfregale l’una sull’altra. Immagina di avere argilla tra le mani anziché la ciocca di capelli, e immagina di voler fare un serpentello d’argilla. Questo movimento aiuterà il dread a compattarsi.

Puoi usare questo metodo anche per fare un po’ di manutenzione, di tanto in tanto, su dread già fatti. In particolare è consigliato dopo averli lavati, perché il lavaggio tende a scioglierli un po’, e hanno bisogno di essere ricompattati.

Parentesi: il palm-rolling è usato spesso anche chi sceglie il metodo a formazione autonoma. In questo senso non viene sempre visto come un metodo di creazione manuale dei dread ma più che altro come una spintarella di incoraggiamento – il che rende il palm-rolling una tecnica molto amata anche dai tradizionalisti del free-form come i rastamen e simpatizzanti del caso.

Alcuni si fermano qui, al palm-rolling. Io ho proseguito con il metodo successivo, per compattare il dread ancora di più:

Quarto metodo: l’uncinetto (crocheting)

Per questo metodo ti servirà un uncinetto super sottile, la misura ideale è tra gli 0,5 e gli 0,75 mm. Questo set, ad esempio, va bene per iniziare.

Se ti stai facendo i dread per la prima volta puoi dare una passata con il 0,75 e fare le rifiniture con lo 0,5. Lo 0,75 è un po’ grosso per dread maturi, ma permette più velocità nella lavorazione dei dread nuovi. Quello che uso io è di 0,6 mm, ma i miei dread iniziano ad avere bisogno di qualcosa di più piccolo quindi passerò presto allo 0,5.

Ho trovato su Wikimedia un’immagine che spiega a grandi linee cosa sia il metodo dell’uncinetto, (a parte che non serve raggruppare i capelli che scappano, come sembra che succeda tra il punto uno e il punto due).

Farsi i dread: tutte le tecniche - Dreadhead Italia - Spiegazione metodo dell'uncinetto
Il metodo dell’uncinetto. Qua è usato sulle lunghezze, ma per le radici è più o meno uguale: dentro e fuori, dentro e fuori, finché si compattano. Copyright Fusskopp / CC BY-SA (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/)

Con l’uncinetto puoi lavorare su tutti i capelli che non sono compattati bene dentro il dread, acchiappandoli con la punta dell’uncinetto e portandoli dentro al dread (il punto 6 li sta portando fuori dall’altra parte, che non è quel che va fatto: portali dentro al dread e basta). In sostanza si attraversa il dread, si acchiappano i capelli ribelli e li si riporta in dentro. Fuori-dentro, fuori-dentro, finché tutti i capelli ribelli sono nel dread. Ci vuole un po’ di pratica, ma è piuttosto facile da imparare.

Per la manutenzione dei miei dread uso il palm-rolling e il metodo dell’uncinetto. Per le info su come mantenere i dread e aiutarli a compattarsi c’è l’articolo dedicato.

E se vuoi i dread parziali…

Farsi i dread: tutte le tecniche - Dreadhead Italia - dread parziali (Charissa Deville)
Charissa Deville, hula-hooper professionista Australiana.

È possibile fare i dreadlocks “parziali”, lasciandosi sciolti gran parte dei capelli, in modo da avere un bell’effetto come quello nella foto sopra. Questa idea è ottima per chi è indeciso sul farsi tutta la testa, e anch’io ho iniziato facendomi solo 2 fasce di dread sulla nuca, per vedere come mi sentivo con i dread, prima di continuare, su tutta la testa, dopo pochi giorni.

Se vuoi farti un dread solo puoi scegliere la zona della testa che vuoi, ma io sceglierei uno dei lati della nuca, per facilità di esecuzione. Se vuoi un’effetto come quello della foto, crea una o due fasce di sezioni sulla nuca, iniziando dall’attaccatura dei capelli. Per le sezioni puoi attenerti alle indicazioni riportate in questo articolo, nel paragrafo dedicato. Poi procedi con le tecniche di creazione manuale.

Per lavare i capelli con i dread parziali scegli di usare per tutta la testa uno shampoo apposta per dreadlocks, e non mettere balsamo, gel o altri prodotti cremosi, per evitare l’accumulo dei residui.

Come arrotondare le punte

Per finire, potresti voler ottenere le punte arrotondate, tipiche dei Rastafari. Per esperienza ti posso dire che è molto facile con l’uncinetto, perchè basta piegare la fine del dread su sé stesso, dargli una passata di palm rolling e fissarlo con il metodo dell’uncinetto.

Se sei tradizionalista e vuoi evitare l’uncinetto puoi limitarti al palm rolling e in più puoi provare a ruotare la punta del dread nell’incavo della mano. È un sistema che porta via tempo, ma con un po’ di tenacia ti darà il risultato che cerchi.


Questo era l’articolo sulle tecniche per farsi i dread. Se apprezzi il mio lavoro e la mia ricerca condividi i miei contenuti o iscriviti al canale youtube!

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